Il presidente del Football Club Messina Rocco Arena, ai microfoni di “OraWebTv” ha dichiarato: “Ho voluto fare calcio a Messina per la passione della tifoseria. Ero titubante, ma la partita di Coppa Italia contro il Real Giulianova (vinta in rimonta dall’Acr Messina per 3-2, ndr) mi ha letteralmente fregato: la curva mi ha fatto innamorare e ho pensato, da vecchio ultrà, di dover fare qualcosa per quella splendida gente. Voglio figure importanti nel mio progetto e spero di presentare presto Marco Rizzieri, un dirigente di livello che voglio fortemente a Messina. Colgo l’occasione, inoltre, per confermare Marco Ferrante: non si muoverà da Messina. Il mio entusiasmo è forte, ho fatto fatica a far avvicinare la gente, ma io amo fare i fatti e credo, durante quest’anno, di aver dimostrato di essere una persona serie ed appassionata. Al 90%, comunque, andremo in Umbria per il ritiro, dopo una prima parte al Franco Scoglio per presentarci alla gente. So che la città vorrebbe avere una sola squadra – spiega ancora Arena – ma, purtroppo, questo non dipende da me. Non ho l’esclusiva sul calcio peloritano, ma solo un progetto che voglio portare avanti. Per quanto ci riguarda ci siamo già mossi per il ripescaggio e, nonostante qualcuno dica il contrario, abbiamo già pronta la fideiussione per ottemperare alle richieste della Lega. Sento una responsabilità enorme, voglio portare in alto il nome di una squadra che ha avuto presidenti come Emanuele Aliotta e Pietro Franza, legati al marchio «Football Club». Tutti i giorni mi sveglio, saluto mia moglie, chiamo la segreteria e poi telefono a Ferrante, per avere ragguagli sul nostro cammino. Abbiamo mantenuto i ragazzi economicamente, li abbiamo pagati e fatti tornare a casa durante il lockdown comprando i loro biglietti aerei… non so quante società di serie D l’avrebbero fatto. Siamo una società seria e stiamo lavorando molto bene. L’anno scorso, infatti, nessuno voleva venire a Messina, quest’anno, invece, il cellulare di Ferrante non smette di suonare perché tutti vogliono venire a giocare sullo Stretto”.